SCIOGLIERE I BLOCCHI FISICI, MENTALI ED EMOTIVI -1 –

Ciò che crediamo di sapere non sempre è ciò di cui abbiamo fatto esperienza. Molte volte abbiamo idee, opinioni, giudizi che dipendono da informazioni depositate dentro di noi, ma che non ci appartengono. Dipendono da sentito dire, pregiudizi, istruzione, informazioni che abbiamo ricevuto inconsapevolmente dalla nostra famiglia e dai nostri insegnanti o informazioni che appartengono al bagaglio di culturale del nostro clan, della comunità in cui viviamo, del passato di cui noi stessi siamo la manifestazione. Il nostro corpo è il prodotto di determinate informazioni (ad esempio, ma non solo, il DNA). Così i nostri processi mentali. Alcune di queste informazioni le riceviamo “in dote” alla nascita, altre le riceviamo ed elaboriamo vivendo. Il corpo fisico che ci permette di agire nel mondo materiale non è l’unica nostra dimensione. Esso infatti è permeato da un corpo energetico o pranico, un corpo mentale ed un corpo emotivo. Per quanto riguarda il tema degli incontri, focalizzeremo la nostra attenzione solo sul corpo fisico, sul corpo mentale e sul corpo emotivo. Immaginiamo questi corpi come uno integrato nell’altro, non separati, con vibrazioni sempre più sottili, ad alta frequenza. Ciò che noi facciamo con il corpo si riflette sul corpo mentale ed emotivo. ESEMPIO: dopo una passeggiata piacevole e un conseguente scarico di endorfine la mente è più lucida e siamo pervasi da una confortante sensazione di benessere. Le informazioni presenti nel corpo mentale modificano il corpo fisico e interferiscono con il corpo emotivo. ESEMPIO: quando risolvo un problema che mi ha occupato tempo e ha richiesto uno sforzo mentale, sento il corpo che si rilassa (addirittura mi stiracchio) e provo soddisfazione. Le emozioni sono informazioni che agiscono a livello molto sottile, ad altissima frequenza ed influenzano i processi mentali e, di conseguenza, il fisico. ESEMPIO: quando sono innamorato lo sento a livello fisico e la persona che amo la/lo penso continuamente La stessa evoluzione, ossia i meccanismi che hanno permesso alla nostra specie di sopravvivere, condizionano il nostro modo di percepire la realtà. Noi apparteniamo a questo sistema, non siamo al di fuori della natura o oltre le sue regole: il mondo in cui viviamo ha creato il nostro corpo ed il corpo ha creato il cervello. Addirittura il nostro cervello ha tre parti che sono il risultato dell’evoluzione: il cervelletto è la più antica, la corteccia cerebrale è la più recente. Strategie di sopravvivenza utili si sono conservate o modificate, mentre altre sono state abbandonate. Esempio: ci affidiamo molto di più alla vista che all’olfatto, molto più di quanto facessero i nostri progenitori che vivevano nella natura. Abbiamo sviluppato tecniche e strategie di negoziato ben più efficaci dell’aggredire e mordere i nostri avversari (anche se talvolta l’istinto tenderebbe a prevalere) La stessa cultura si è evoluta: strumenti, oggetti, conoscenze, competenze, codici (come la scrittura e il linguaggio). Lo scopo è sopravvivere e, ovviamente, migliorare. La stessa mente mette in atto strategie perché la sopravvivenza sua (della mente) dipende dalla sopravvivenza del corpo e, di conseguenza, tutto tende alla conservazione di questo. Queste strategie di sopravvivenza agiscono sotto forma di schemi mentali, automatismi, abitudini. Lo scopo è agire nel miglior modo possibile, con la massima efficienza e col minimo consumo di energia. Abitudini, schemi, automatismi sono ottimi strumenti, ma costituiscono anche un limite. Perché? Perché la tendenza è proprio quella di affidarsi ad essi, automaticamente, perdendo di vista altri messaggi importanti, che vengono dal corpo e da dimensioni più sottili della nostra essenza: intuito, sensibilità, sensazioni. Come abbiamo detto, la mente influenza il corpo (e viceversa). Così schemi mentali ripetitivi e ridondanti agiscono a livello fisico “costringendo” il corpo in posture e posizioni che a lungo termine provocano blocchi e rigidità. Inoltre, il mondo noi non lo vediamo così com’è, ma come il nostro cervello lo vede. La realtà che percepiamo è una ricostruzione mentale che viene da come siamo fatti, dagli schemi presenti a livello organico e mentale. Per cui, non ricercare soluzioni e visioni alternative alla realtà vista, ci fa perdere una montagna di informazioni che vengono dalla realtà che potrebbe essere percepita. Disporre, invece, di queste informazioni ci consentirebbe di:

  1. sviluppare parti di noi che sono ugualmente funzionali alla vita, ma che non utilizziamo
  2. ampliare la conoscenza di noi stessi e quindi della realtà
  3. “vedere” un’altra realtà
Abbiamo visto come agiscono gli schemi mentali con i giochi che abbiamo fatto durante l’incontro. (Ricordate? Le frasi spezzate, seppur leggibili. Oppure costruire parole di 3 lettere e ciascuno ha ipotizzato che dovessero essere di senso compiuto…) Addirittura oggetti del passato influiscono ancora sul nostro presente e rievocano memorie, pensieri, emozioni, sensazioni fisiche. Il passato ha ancora influenza sul nostro presente. Agisce su tutte le nostre dimensioni: fisica, mentale, emotiva (ma di questo parleremo meglio la prossima volta). Come possiamo uscire dagli schemi, rimuovere i blocchi e ampliare la nostra percezione e conoscenza? Riallineando corpo fisico, corpo mentale e corpo emotivo. Il primo passo è: ASCOLTARE IL NOSTRO CORPO SENTIRE LE SENSAZIONI PERCEPIRE LE PERCEZIONI ENTRARE IN PRESENZA Ricordate l’esempio dell’arancia? Come posso descrivere il sapore di un’arancia? Posso solo farla assaggiare e solo in questo modo posso farne capire il sapore. Quando CON ATTENZIONE la sbuccio e mi arrivano gli aromi, la mangio e la gusto e mi arrivano i sapori, sono presente nel corpo, nella mente e nelle emozioni (il piacere di gustarla). SONO IN PRESENZA: SENTO (nel corpo e con i sensi), PERCEPISCO (con la mente) PROVO PIACERE (con le emozioni). Come posso sviluppare e amplificare le mie capacità di ascolto ed uscire dai limiti / blocchi / condizionamenti? SPERIMENTANDO NUOVE DIMENSIONI CON LA PRESENZA ! Non è così complicato. Tutti abbiamo le doti naturali per poterlo fare. Basta far scattare l’interruttore. L’interruttore è prima di tutto nel corpo. Ascolto il respiro nel corpo Sono disteso e sento il peso del corpo sul pavimento Sono seduto e sento il corpo seduto: glutei, piedi, mani, schiena, testa Ho un fastidio fisico? Lo individuo nel corpo, lo sento. Ho un pensiero? Sento dove agisce nel corpo Ho un’emozione? La sento nel corpo …ma soprattutto: sto tagliando le zucchine? Le taglio, sento il rumore del coltello, sento il profumo, sono presente in ogni gesto. Sto lavorando? Sono presente al lavoro che sto facendo. Suona il telefono? Sento la voce dall’altra parte e sento la mia voce. Sono in bagno? Non scrivo al cellulare, ma sono presente con ciò che sta facendo il mio corpo. Sono triste o felice? Dov’è, a livello fisico, quella emozione?