ROBE DA MATTI: LE PIANTE E I GAMBERETTI

OVVERO: esperimenti scientifici di telepatia
Gli esperimenti condotti da Cleve Backster sulle piante offrono un esempio molto efficacie della rete invisibile che collega a livello quantico tutti gli organismi viventi. Backster, considerato in America il più grande esperto in macchine della verità, ha collaborato con la CIA e dal 1965 dirige la Backster School of Lie Detection, in cui vengono insegnate le tecniche per l’utilizzo della macchina della verità.
Annaffiando le piante del suo ufficio, Backster fu spinto dalla curiosità di quantificare il tempo impiegato dall’acqua per risalire dalla radice alle foglie della pianta; ideò allora un esperimento che prevedeva l’inserimento della foglia tra i due sensori della macchina della verità, affinché si potesse misurare la resistenza della foglia mentre la pianta veniva annaffiata. Backster dovette però imbattersi in uno strano effetto: il tracciato impresso sulla carta del poligrafo era simile a quello che in un test della verità avrebbe indicato una reazione di stress. Ipotizzò che se avesse minacciato il benessere della pianta, ad esempio bruciando la sua foglia, avrebbe potuto innescare una reazione di allarme. L’effetto sorprendente fu che nel momento stesso in cui pensò di bruciare la pianta, il tracciato rilevò una reazione di intenso allarme. Accendendo un fiammifero nelle vicinanze della foglia provocò una reazione ancora più intensa nella pianta, che tornò ad uno stato di quiete solo dopo che la potenziale “arma” fu deposta.
Replicò la procedura su altre piante, aumentando la sensibilità della macchina della verità. Poiché i risultati di queste prove potevano suggerire che le piante e gli altri organismi viventi presenti nell’ambiente avessero stabilito un legame di reciproco scambio di informazioni (le piante sembravano reagire alla morte improvvisa dei batteri presenti nel lavandino), Backster, con l’aiuto di altri professionisti, volle progettare un esperimento in cui tutte le variabili potessero essere il più possibile controllate.
Secondo l’ipotesi iniziale, lo stimolo che avrebbe provocato la reazione di allarme nelle piante sarebbe stato l’uccisione di un gruppo di gamberetti di mare. Tramite un congegno automatico situato a distanza, i gamberetti sarebbero stati buttati nell’acqua bollente in un momento scelto casualmente tra sei possibili momenti precedentemente registrati. Tre piante, ciascuna in una stanza diversa, erano state collegate alla macchina della verità e una quarta macchina della verità avrebbe svolto la funzione di controllo.
Lo sperimentatore poteva dare inizio alla procedura attraverso un processo automatico che escludeva la presenza di qualsiasi altro organismo vivente durante l’esperimento.
I risultati evidenziarono una significativa reazione di allarme delle piante nel momento stesso in cui i gamberetti, a tre porte di distanza, venivano gettati nell’acqua bollente. Questo effetto sorprendente lasciava dedurre che gli organismi viventi avessero stabilito una sintonia e potessero in questo modo trasmettere telepaticamente informazioni sui rispettivi stati e su eventuali condizioni di pericolo.
Nel corso di successivi studi, si rilevò che le piante collegate alla macchina della verità di Backster rispondevano alle intenzioni e alle emozioni umane, in modo particolare a quelle che presupponevano una minaccia. In uno di questi esperimenti si notò che le piante reagivano all’intenzione di minaccia, ad esempio bruciare le sue foglie, in un primo momento con intenso allarme, ma se l’intenzione non si traduceva in un reale atto, dopo qualche prova esse smettevano di rispondere e tornavano ad uno stato di quiete. Sostituendo l’intenzione negativa giù usata con un’altra sconosciuta alla pianta, si poteva nuovamente registrare la reazione di allarme.
Gli esperimenti condotti da Backster possiedono dei problemi metodologici, come quello della difficoltà a replicare i risultati e quindi l’impossibilità di generalizzarli; ciononostante il suo contributo è stato prezioso e le sue scoperte, lungi dall’essere ignorabili, hanno suggerito e avvalorato l’idea secondo cui gli organismi viventi sono reciprocamente interconnessi e comunicano tra loro attraverso un continuo scambio di informazioni.
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