Lo Yoga fa bene agli studenti? Si, ma soprattutto agli insegnanti.

Freud sosteneva – non a torto! – che quello dei genitori e degli insegnanti sono mestieri impossibili. La famiglia è la fucina del nostro sviluppo come esseri umani e la scuola è la palestra in cui sviluppiamo le nostre attitudini e predisposizioni. In natura una pianta cresce e si sviluppa grazie ad una concomitanza di fattori che vanno dal caldo al freddo, dalla pioggia al sole o al freddo e al vento; allo stesso modo un bambino si sviluppa non con un numero ridotto di esperienze, ma con una molteplicità di fattori e di relazioni. Tutto concorre alla nostra formazione e alla espansione della nostra coscienza. È faticoso e non è facile. Genitori ed insegnanti, per mantenere un equilibrio negli stimoli, devono rincorrere lo sviluppo dei loro figli ed allievi: in base all’età, in base alle esigenze che cambiano, in base alla società stessa che cambia. Per questo sono mestieri impossibili: non si è mai genitori perfetti, non si diventa mai insegnanti totalmente competenti. Non c’è una regola d’arte in questi mestieri. In una società liquida come quella di oggi, la rincorsa avviene a velocità talvolta esasperanti. Correre allo stremo delle energie non è il modo ideale per fare sport o per allenarsi. Lo stesso accade alla mente: un lavoro continuo ed esasperante esaurisce le nostre risorse mentali e ricade inevitabilmente sul corpo fisico. Insegnare è un mestiere impossibile e logorante. Non è raro, anzi, che dopo alcuni anni maestri e professori presentino problemi di emicranie, dolori e problematiche intestinali di vario genere, attacchi di panico, insonnia, dolori muscolari ed articolari. Non è semplicemente lo stress, è molto di più. È un attacco continuo di cui ne fanno le spese mente, corpo, serenità personale ed equilibri familiari.  Tutto ciò si può risolvere, partendo proprio dal corpo. Due domande fondamentali: che cosa spinge una persona a diventare insegnante? Qual è stato il momento, l’evento a partire dal quale si è spento l’entusiasmo? Anche queste fatiche si riflettono sul fisico e restano latenti, nascoste, come traumi mai sciolti. Come ritrovare l’entusiasmo? Partendo, ancora una volta, dal corpo. Lo Yoga è la migliore strategia elaborata dall’uomo nel corso degli ultimi 5 mila anni per armonizzare la mente e le emozioni partendo dal fisico. La soluzione dei traumi che ci privano della voglia di fare, dell’entusiasmo e della passione passa per il corpo: lo Yoga, ancora una volta, scioglie questi traumi e libera le tensioni. Yoga Nidra, i pochi minuti di rilassamento finale, permettono a livello cellulare di far decantare il lavoro e reintegrare tutte le nostre dimensioni. Come se lasciassimo cadere un vestito pesante a terra, e recuperassimo la nostra leggerezza e voglia di fare.